Pull Test

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Il pull test è una metodica che dovrebbe essere effettuata in maniera routinaria per valutare l’effettiva perdita di capelli del soggetto in esame. Per quanto sia una  tecnica semplice di facile e rapida esecuzione, bisogna effettuarla in maniera accurata, al fine di ottenere un risultato attendibile.

Consiste nell’afferrare una ciocca di circa 60-100 capelli, fra il pollice e l’indice esercitando una trazione costante seguendo il vettore di emergenza del fusto del capello in senso distale, a livello dell’ area anteriore, parietale bilateralmente e occipitale del cuoio capelluto. Al termine di questa operazione vengono contati i capelli estratti, se il numero è compreso tra 0 e 6 capelli si considera il test normale se invece è maggiore di 6, si deve sospettare un’anomalia nella caduta dei capelli. Tale procedura può rendersi utile per una valutazione grossolana della perdita di capelli, che può essere influenzata da vari fattori, come il giorno in cui è stato effettuato l’ultimo lavaggio, un’ eccessiva detersione o spazzolamento. Infatti la riduzione di quest’ultimo, attuato da alcuni pazienti per ridurre la perdita dei capelli, può falsare il conteggio. Nell’anagen o telogen effluvium in fase attiva, il numero dei capelli durante l’effettuazione di questo test è  aumenta, pertanto un esame microscopico dei bulbi si renderà necessario per la diagnosi differenziale. Nell’alopecia androgenetica, nelle aree del cuoio capelluto dove la stimolazione ormonale è maggiore, il numero dei capelli eradicati è aumentato, viceversa nelle zone non androgeno dipendenti tale rilievo è normale. Questo test può essere indicativo anche nella alopecia areata diffusa e localizzata in quanto la sua positività depone per una fase di attività della patologia.  In questo caso l’esame microscopico delle radici dei capelli estratti potrà fornire utili indicazioni riguardo il tipo di progressione della patologia. Un riscontro di radici prevalentemente in fase telogen  ci autorizzerà a sospettare una alopecia areata a lenta progressione, mentre una prevalenza di radici distrofiche ci indirizzerà verso una forma a rapida progressione. Questa manovra semeiologica deve quindi costituire una delle prime fasi della visita dermato-tricologica per l’acquisizione di dati che, in seguito ad ulteriori indagini strumentali e bioumorali, consentiranno di porre una esatta diagnosi differenziale tra telogen effluvium, anagen effluvium, rottura del fusto del capello, alopecia androgenetica e alopecia areata.

Cosa può fare il Centro?

Presso il nostro Centro la visita tricologica si basa anche sull’esecuzione del pull test. Tale tecnica se pur di semplice esecuzione e non invasiva va effettuata sempre in maniera valida. Pertanto in presenza di alopecia areata si effettuerà sul bordo della chiazza per valutarne la fase e in zone non lesionale per valutare l’estensione della malattia. Importante è anche evitare di effettuare tale metodica in presenza di alopecia cicatriziale poiché si rischia di estrarre capelli che potrebbero, sotto adeguata terapia, venir recuperati, mentre asportati lasciano esito cicatriziale. Pertanto anche tale metodica , per essere effettuata in totale sicurezza e per ottenere informazioni utili,  deve essere eseguita da personale esperto.